Ieri a mezzogiorno Angelino Alfa no è arrivato in Piazza XX Settembre insieme a Raffaele Fitto, Gianfranco Chiarelli, Lino Nessa e altri maggiorenti del Pdl. Circondati da bodyguard e giornalisti, con un codazzo di sostenitori e bandiere, il candidato Michele Marraffa si è messo sottobraccio al segretario del partito e lo ha portato prima nell'atrio del Palazzo Ducale, poi ha continuato per corso Vittorio Emanuele, dove, davanti alla basilica di San Martino, li attendeva Don Franco Semeraro, che ha mostrato in qualche minuto l'interno della chiesa.
Il gruppetto ha continuato la passeggiata fino ad arrivare al bar Tripoli, preceduto da alcuni sostenitori che, con l'ausilio di un vigile urbano, hanno rimosso (strappato) un manifesto di Leo Cassano, candidato per La Destra, attaccato al palco di Piazza Maria Immacolata, sotto i portici. Pare che il manifesto fosse abusivo, ma stupisce tanta solerzia: forse non si voleva "rovinare" la passeggiata al segretario del partito. Alfano ha parlato brevemente dinanzi ai tavolini del bar della situazione nazionale, in modo generico, ripetendo quanto già detto in questi giorni: «dire basta tasse significa dire sì alla crescita», più alcuni riferimenti all'Imu, «da rateizzare». A latere dei commenti politici, seduti a un tavolino, Michele Marraffa ha corretto uno dei suoi supporter, che ha incitato Alfano a gridare «si può fare» in martinese dicendo: «no, no, cià cos? L'am 'a ffa! [lo dobbiamo fare, N.d.R.]». Dopo ciò Alfano ha ringraziato i presenti della «calorosa accoglienza» ed è subito ripartito, lasciando appena il tempo al senatore Lino Nessa di ringraziare Fitto per aver portato l'illustre ospite e i presenti per aver applaudito.
Il gruppetto ha continuato la passeggiata fino ad arrivare al bar Tripoli, preceduto da alcuni sostenitori che, con l'ausilio di un vigile urbano, hanno rimosso (strappato) un manifesto di Leo Cassano, candidato per La Destra, attaccato al palco di Piazza Maria Immacolata, sotto i portici. Pare che il manifesto fosse abusivo, ma stupisce tanta solerzia: forse non si voleva "rovinare" la passeggiata al segretario del partito. Alfano ha parlato brevemente dinanzi ai tavolini del bar della situazione nazionale, in modo generico, ripetendo quanto già detto in questi giorni: «dire basta tasse significa dire sì alla crescita», più alcuni riferimenti all'Imu, «da rateizzare». A latere dei commenti politici, seduti a un tavolino, Michele Marraffa ha corretto uno dei suoi supporter, che ha incitato Alfano a gridare «si può fare» in martinese dicendo: «no, no, cià cos? L'am 'a ffa! [lo dobbiamo fare, N.d.R.]». Dopo ciò Alfano ha ringraziato i presenti della «calorosa accoglienza» ed è subito ripartito, lasciando appena il tempo al senatore Lino Nessa di ringraziare Fitto per aver portato l'illustre ospite e i presenti per aver applaudito.
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