domenica 27 maggio 2012

Comizio di ringraziamento di Franco Ancona


     Per un’ora abbondante, e sotto un sole cocente, il comizio di ringraziamento di Franco Ancona ha visto alternarsi alcuni esponenti della coalizione vincente al microfono del podio. A presentarsi per prima sul palco è stata Nunzia Convertini, segretaria del Pd, che ha esordito facendo notare che «ci presentiamo a voi senza bandiere, perché Franco Ancona non è il sindaco di una parte della città, ma di tutti».

     A seguire altri due esponenti del Partito Democratico, come Arianna Marseglia, con toni accorati, ha ricordato come sebbene «la crisi morda, noi abbiamo la voglia e la forza di rilanciare l’economia martinese»; e Gianni Palmisano, presentatosi come «il candidato più giovane», il quale ha avuto l’umiltà di riconoscere che «questa non è la nostra, ma la vostra vittoria: noi siamo i vostri dipendenti. Il Comune d’ora in avanti potrà essere guidato da delle persone che saranno a completa disposizione dei cittadini, che potranno venire da noi, consiglieri eletti, che li accoglieremo chiedendo solo: “in cosa possiamo esservi utili?”. Saremo al servizio della città».

     Un ringraziamento sentito anche quello di Martino Carrieri «è grazie a voi concittadini che avete creduto in noi, nel nostro progetto, che un giovane di 24 anni come me è potuto entrare in consiglio comunale; grazie a un movimento, La Puglia per Vendola, e a Francesco Laddomada che ha scelto di creare una squadra di giovani. Saremo l’espressione di tutti voi, anche di chi non ci ha votato».

     Donatella Infante, di Sel, ha ammirato l’entusiasmo che ha circondato la vittoria di Franco Ancona, sottolineando come «ora a noi tocca il compito di non disperdere queste aspettative e trasformarle in realtà attraverso il lavoro amministrativo». Massafra (Federazione della Sinistra) ha gioito plaudendo alla «liberazione di Martina» dalla cattiva politica, auspicando che «Franco continui come ha fatto in campagna elettorale a girare per la città e per le campagne a raccogliere i bisogni dei cittadini e farli propri».

     Pasquale Lasorsa, ha plaudito a «un futuro diverso per questa città», ricordando come la scelta di non apparentarsi sia stata vincente «perché ha consentito di mantenere compatta e coesa la nostra coalizione, senza cedere alle lusinghe di apparentamenti che ne avrebbero inficiato la governabilità». «Vogliamo portare a questa città» ha continuato in crescendo «un cambiamento vero: è finita l’epoca in cui si faceva una politica di tutela degli interessi privati di pochi».

     Applaudito dalla folla si è poi avvicinato al podio Franco Ancona: «Grazie» ha detto «grazie di cuore». Ha ringraziato i cittadini per averlo sostenuto con il loro voto «anche ridondante», che il neosindaco con modestia non ritiene diretto tanto a sé, alla sua persona, quanto a ciò che rappresenta, ovvero «il cambiamento per questa città». Ha proseguito anche ringraziando «i candidati sindaci avversari e i candidati consiglieri di tutte le liste per aver profuso il loro impegno, sia pure con progetti politici differenti, per la nostra Martina: perché è dal confronto democratico con loro, dalla sana competizione democratica, che la città può ripartire dopo un anno di commissariamento». Ha proseguito nei ringraziamenti nominando Luciano Violante, ospite d’onore che ha ascoltato il comizio insieme agli altri cittadini, gli studenti fuorisede che lo hanno sostenuto, e peri i quali ha voluto dire che «il cambiamento significa anche creare le condizioni per le quali chi va fuori, anche all’estero, a studiare può un giorno tornare a Martina per poter mettere a frutto quanto appreso». Ha ringraziato l’informazione locale, che ha consentito ai cittadini di conoscere meglio quali fossero i progetti dei candidati, e ha ringraziato i giovani «per averci dato fiducia quando abbiamo detto loro che essi saranno la nuova classe dirigente, come infatti è avvenuto con i nuovi consiglieri comunali».

     Dopo i ringraziamenti, il neosindaco ha messo i cittadini al corrente delle sue intenzioni: «la nostra prima preoccupazione sarà il bilancio: il commissario prefettizio ci lascia senza aver approvato il consuntivo del suo anno di permanenza, né aver preparato il bilancio dei prossimi mesi. Entro la fine di giugno dovremo lavorare, anche notte e giorno, per mettere i conti a posto». Dopo aver sistemato il bilancio e verificato le disponibilità delle casse comunali, con i vincoli del patto di stabilità, Franco Ancona ha annunciato che «verificheremo la reale presenza di avanzi di bilancio delle passate amministrazioni come è apparso in alcuni giornali» per mettere quei fondi a disposizione dei cittadini se il patto di stabilità lo consentirà. Metterli a disposizione significa anche «se possibile, diminuire la pressione fiscale sui cittadini».

     «C’è chi governa e chi comanda» ha ricordato il sindaco «e noi vogliamo governare, non comandare». Ha ricordato che bisognerà aspettare la proclamazione ufficiale dei voti da parte della commissione elettorale per poter sapere chi siederà in consiglio comunale, e che nel frattempo, però, vorrebbe potersi già presentare con una giunta «scelta con i criteri della capacità, della presenza giovanile e femminile» per affrontare i problemi più urgenti. «Serve l’unità di tutti quanti» ha detto concludendo il suo discorso «Useremo il confronto dell’opposizione per lavorare democraticamente, perché noi siamo una grande città e vogliamo che i giovani e tutti i cittadini sentano come propria questa nuova amministrazione comunale». Tra gli applausi scroscianti della folla, Franco è stato letteralmente agguantato a sorpresa dai candidati che lo hanno attorniato, afferrato e sollevato per aria urlando «Fran-co! Fran-co!» mentre il povero sindaco, rosso in viso, ha avuto paura di cadere sul palco: nessun problema, i membri della sua maggioranza lo hanno sostenuto bene e all’unisono. Dovranno continuare così.


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