mercoledì 11 aprile 2012

Un futuro di immondizia: un viaggio tra TARSU, differenziata e raccolta dei rifiuti

     Se la Valle d'Itria è un bel posto, non lo è certo per le cure di buona parte dei suoi abitanti. Nel territorio comunale di Martina ci sono oltre 120 discariche abusive, in pratica una ogni due chilometri quadrati e mezzo dei suoi 295 kmq; una densità dell'immondizia simile a quella di Cisternino e Locorotondo, molto più virtuose anche perché i loro circa 50 kmq di territorio comunale sono controllabili più facilmente. Alberobello, poi, non ne parliamo: un gioiellino. Non solo nel suo territorio comunale pare non ci siano discariche abusive, ma ha un tasso di raccolta differenziata del 24,45% nel mese di dicembre 2011 che, se rapportato al 4,14% dello stesso mese a Martina Franca  deve far riflettere.

     Quanto ci costa la spazzatura? Quanto si potrebbe risparmiare con la differenziata e come mai le aziende non la propongono se possono guadagnarci? Siamo andati a verificare i dati forniti dalla Regione Puglia e dagli Ambiti Territoriali Ottimali: ATO BA5 per Locorotondo e Alberobello, ATO TA1 per Martina Franca e BR1 per Cisternino. Ecco i dati (in chili):


Martina Franca
Alberobello
Locorotondo
Cisternino
Differenziata
1.046.210
1.018.345
1.192.750
1.044.670
Indifferenziata
23.483.450
3.802.457
5.822.835
4.398.140
Totale RSU
24.529.660
4.820.802
7.015.585
5.442.810
% differenziata
4,265 %
21,124 %
17,001 %
19,194 %
Produzione pro capite di rifiuti al mese
41,636
36,755
41,679
37,634


     Quasi ogni comune differenzia circa 1000 tonnellate di rifiuti, principalmente carta vetro e alluminio; la plastica è spesso gettata nell'indifferenziata. La produzione di altri rifiuti è molto più alta a Martina che altrove: 23.483 tonnellate di immondizia vengono smaltite a 100 euro l'una, a spese del contribuente, presso la discarica di Massafra, mentre la raccolta differenziata viene portata al centro di selezione di Altamura, dove l'immondizia è separata e riutilizzata. Quest'ultima non pesa sul contribuente, ma rappresenta un guadagno netto per la Tradeco, che in pratica "vende" la differenziata. Come mai allora l'azienda non lancia una campagna in grande stile per la raccolta differenziata, né fornisce servizi migliori - cassonetti, raccolta porta a porta, etc? Se si raggiungesse l'obiettivo stabilito dalla legge nazionale di arrivare al 65% di raccolta differenziata, è plausibile che la TARSU si abbassi altrettanto. Invece, nulla, o quasi.

     Nei mesi scorsi le uniche iniziative degne di nota sono state promosse da ragazzi e associazioni. Martina 3 con le "giornate dell'ambiente" ha ripulito un paio di discariche abusive insieme al SER Martina e al comitato La speranza mai si Verde; l'associazione Un'altra Martina sta portando avanti la campagna "Differenti o deficienti" per invogliare alla differenziata facendo leva sul lato economico del problema.

     A Locorotondo il sindaco Scatigna e l'assessore all'ambiente Giusi Convertini hanno presentato, non più di due settimane fa, un incontro con la popolazione per parlare del nuovo sistema di raccolta rifiuti, che prevede una mossa drastica come l'eliminazione dei cassonetti dell'immondizia. Questo perché il costo dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati ha raggiunto i 120 euro per tonnellata. Un costo più alto di quello pagato a Martina. Un tema interessante, quindi, ma i presenti erano pochi. Eppure la TARSU la paghiamo tutti (anche se è stata abolita nel 1997 e prorogata solo fino al 31/12/2009, ma questa è un'altra storia).

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