lunedì 16 aprile 2012

Michele Muschio Schiavone: «daremo un governo autorevole a questa città»

     Più che una presentazione delle liste, quella fatta venerdì sera al teatro Verdi da Michele Muschio Schiavone, candidato con UDC, MPA, API e Udeur è stata una miniconvention dal sapore un po’ berlusconiano, con hostess in minigonna, bandiere, consegna del programma di governo e della penna UDC per prendere appunti. Un teatro pieno fino al loggione, con ospiti di riguardo, mentre sul palco si sono alternati l’on. Pignataro in rappresentanza dell’MPA, che ha esordito dicendo che: «voi martinesi avete diritto ad aspirare ad un futuro migliore», mentre l’on. Tarantino, coordinatore provinciale dell’UDC ha sostenuto che il vero elettore attivo è colui che vota, non chi viene votato, e che Michele Muschio è «candidato alla vittoria per poter dare un cambiamento a questa città», mettendo però in guardia dalle tentazioni: «fare il sindaco in questo periodo è una cosa ingrata, perché i vincoli della finanza pubblica costringono spesso a dire di no». Sempre per l’UDC hanno parlato il presidente provinciale Antonio Scalera e Francesco Pastore, definitosi come «voce della società civile».
     Pietro Chiarelli, coordinatore provinciale Udeur, Antonio Cavallo, vice coordinatore provinciale di API, e Vincenzo Angelini, coordinatore provinciale di MPA, hanno ribadito la necessità di una nuova cultura politica e di un rinnovamento «che non può venire dai candidati che sono in consiglio comunale dagli anni ‘80». «Se le primarie del centrodestra non si sono fatte» ha ribadito Angelini «è stato a causa di un centrodestra che ha zittito i dissidenti anziché valorizzarli e far tesoro dei loro avvisi». Il presidente della provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese, ha ricordato di essere stato anche lui «illuso da quella “luce azzurra” [il PdL, n.d.r.] che non ha saputo darci quello che prometteva» e ha rincarato la dose sostenendo che il PdL «non ha saputo né attirare turismo né far investire gli imprenditori». Il candidato sindaco, Michele Muschio Schiavone, ha accusato la precedente amministrazione, di cui lui era consigliere, di incapacità non tanto a causa dell’ex-sindaco Franco Palazzo, quanto di Michele Marraffa, che «ha impedito lo svolgimento delle funzioni amministrative e ha usato il suo ruolo per favorire i consiglieri suoi amici». Non è stato tenero nemmeno verso Franco Ancona, cui è stato tracciato un parallelismo con Franco Palazzo per età e storia personale, e cui è stato imputato «di non aver unito alcun centrosinistra, perché il suo schieramento è solo di sinistra, senza una componente moderata».

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